Benvenuti da Caracol
Tante volte si è parlato e scritto di questo questo posto, la mia è la versione di chi vive in questi luoghi ed osserva le cose da un punto di vista privilegiato, vi racconto com’è andata:
Dire che Caracol sia un ristorante stellato dei Campi Flegrei è riduttivo e vi spiego perchè; partiamo dalla parola esperienza (o experience che fa più figo) oramai inflazionata e riportata a qualsiasi cibo si porti alla bocca che sia dal ristorante gourmet all’osteria di zia Titina, ebbene questa parola trova la sua accezione perfetta proprio in Caracol.
La sensazioni di essere accolti e viziati inizia dalla prenotazione, online sul sito della struttura è possibile consultare il calendario e decidere il giorno e l’orario, se siete fortunati a trovarne uno libero. Pochi giorni prima dell’appuntamento ricevi una telefonata di benvenuto, ti viene annunciato l’incontro imminente e con gentilezza si raccolgono informazioni su eventuali abitudini alimentare o intolleranze. Insomma ci prendiamo cura di te ancora prima di conoscerti…
La sera della prenotazione puoi lascare la macchina nel parcheggio grande del Cala Moresca perchè devi iniziare a goderti il viaggio da lì, un autista ti farà accomodare in un minivan con l’accortezza di indicare dove è meglio salire per le signore poichè la discesa è direttamente sul marciapiede e con i tacchi si sa, aiuta!
Il viaggio è breve ma la discesa da brividi, svoltate le prima curve infatti si apre uno scenario pazzesco, scogli, mare, vegetazione mediterranea e il blu ovunque, all’arrivo la targa rossa campeggia sulle pareti immacolate, un seduta all’esterno ti invita inevitabilmente al primo selfie della serata, E’ PIU’ FORTE DI ME, ma vorrei vedere chi non lo ha fatto!
Il personale sulla soglia ti invita all’ingresso, percorri un bianco corridoio e poi la vista si apre verso l’infinito, avrei voluto vedere Leopardi che invece di trovarsi sui colli di Recanati stava qui su questa terrazza a picco sulle rocce e tutt’intorno “interminati spazi e sovrumani silenzi”
Il tavolo migliore è per me… è per tutti in verità, qui sono tutti il tavolo migliore.
Tovaglia immacolata, diversi tipi di pane e grissini, oli di prima qualità, scelta della acque e carta dei vini che spazia dal nostro territorio fini agli angoli del globo famosi per alcune produzioni. La proposta gastronomica, due menù 7 portate e 9 portate il Baia e il Miseno.
I piatti presentati, una volta scelto il percorso sono raccontati egregiamente dal personale di sala, i suggerimenti per gli abbinamenti con il vino sono talmente perfetti e coerenti che non devi fare altro che lasciarti guidare.
Ho deciso che non parlerò dei piatti di Angelo Carannante, se lo chef non preannuncia nulla nel suo sito e nel suo menù non vedo perchè io debba rovinarvi la sorpresa, vorrei solo scrivere che le portate sono frutto di un connubio tra la nostra tradizione e l’esperienza di Angelo, i prodotti territoriali sposano ingredienti esotici, la stagionalità prioritaria, i colori e le presentazioni giocano in maniera divertente e illusoria, i profumi sono quelli che ti ricordano di casa e qualcosa di ancestrale, i sapori raffinati e seducenti.
Vorrei solo raccontarvi che avrete modo di vedere la brigata di cucina che danza leggera dietro la vetrata che lascia scorgere il magico laboratorio.
Vorrei dirvi che in sala Giannatonio Scotto Di Vetta è in grado di mettere a proprio agio davvero tutti mantenendo al tempo stesso la professionalità di chi lavora in un luogo eletto da dei ed uomini, vorrei svelarvi che questo luogo “vale il viaggio” come annuncia la rossa Micheline, vorrei farvi sapere che Caracol lo porti con te prima durante e dopo.
Vorrei dichiarare che almeno una volta dovremmo decidere di farci un regalo immateriale e vivere una serata che non dimenticheremo facilmente.
Rompete il salvadanaio, stabilite la data per la prossima stagione, andate sul presto all’ora del tramonto e mi raccomando fatelo solo con la persona giusta, non per nulla è “uno dei posti più romantici d’Italia”